Ti perdono

Vgu1RUfKT3WN1ZYxSWaR_14672519443_13d8873062_k

“Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo. E a subirla ti senti ingannato, beffato, umiliato. La vittima d’una ingiustizia che non t’aspettavi, d’un fallimento che non meritavi. Ti senti anche offeso, ridicolo, sicché a volte cerchi la vendetta. Scelta che può dare un po’ di sollievo, ammettiamolo, ma che di rado s’accompagna alla gioia e che spesso costa più del perdono”.
Oriana Fallaci

Litigare è sempre brutto per tutti quanti sono coinvolti nel litigio. Discutere, invece, ha un significato un po’ più attenuato, secondo me. Entrambe le cose, hanno a che vedere con la comunicazione.
Ciò che non ci piace e che ci causa sofferenza è un apprendimento: sono informazioni, campanelli di allarme che ci avvisano che qualcosa non va bene. Prima di prendere una decisione drastica è sempre utile cercare di capire se esiste una soluzione e se si vuole investire tempo ed energie in questa.
Spesso siamo annebbiati dal rancore che ci trasciniamo, vogliamo tutte le ragioni e forse in parte è vero che il torto lo abbiamo subito ed è giusto un pochino sfogare la rabbia, ma persistere in questo sentimento, a lungo andare, ci distrugge e annienta le nostre energie.
L’atteggiamento più indicato è lasciare andare, perdonare, comprendere che non siamo tutti uguali, che ognuno ha i propri convincimenti ed i propri motivi per essere come è. Nessuno cambia se non acquista determinate consapevolezze e, a volte, anche queste non sono sufficienti, ci vuole motivazione.
Rimuginare e restare legati all’orgoglio e alla rabbia è nocivo per chi prova queste emozioni e spesso chi ha suscitato queste emozioni, non se ne preoccupa come vorremmo. Accettare e perdonare per ritrovare pace dentro se stessi è volersi del bene, perché, in fondo, anche noi abbiamo i nostri “difettucci” e suscitiamo medesime emozioni in altri qualche volta.
La ragione non esiste, la perfezione neanche, tutto ciò che sta all’estremo è una idealizzazione. La realtà è molto più sfumata, come lo siamo noi: coerenza e incoerenza si mescolano in una bellissima e colorata danza nei nostri discorsi, nei nostri gesti e nel divario tra le intenzioni e le azioni. Il nero è sempre un grigio e così il bianco, quel che cambia è il grado con cui si influenzano l’un l’altro.

“Guardate i bambini. Naturalmente possono litigare, ma, parlando in generale, non intrattengono la malevolenza tanto a lungo quanto gli adulti. La maggior parte degli adulti ha sui bambini il vantaggio dell’educazione, ma a che serve l’educazione quando si mostra un gran sorriso mentre si nasconde la malevolenza all’interno e in profondità? I bambini, di solito, non agiscono in tal modo. Se sono arrabbiati con qualcuno, lo esprimono e la fanno finita. E possono giocare ancora con quella persona il giorno dopo”.
Dalai Lama

Precedente Cos'è il "Numero di Dunbar" e in che modo ci riguarda? Successivo Earth Day Italy: costruiamo un mondo migliore